Esonero per assunzioni donne vittime di violenza: prime indicazioni operative

Arrivano le istruzioni applicative per usufruire del beneficio per chi assume disoccupate beneficiarie del Reddito di libertà (INPS, circolare 5 marzo 2024, n. 41).

L’INPS ha fornito le prime indicazioni riguardanti l’ambito di applicazione dell’esonero contributivo per chi assume donne vittime di violenza disoccupate che percepiscono il Reddito di libertà (articolo 105-bis del D.L. n. 34/2020). L’Istituto ha anche comunicato che, con apposito messaggio, saranno fornite le istruzioni per la fruizione della misura agevolativa in oggetto, con particolare riguardo al procedimento di richiesta di ammissione all’esonero e alle modalità di compilazione delle dichiarazioni contributive da parte dei datori di lavoro beneficiari.

L’agevolazione è stata prevista dall’ultima Legge di bilancio (articolo 1, comma 191, Legge n. 213/2023). In sostanza, i datori di lavoro che assumono soggetti con le caratteristiche appena citate si vedono riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi all’INAIL, nella misura del 100%, nel limite massimo di importo di 8.000 euro annui riparametrato e applicato su base mensile. 

In sede di prima applicazione, la previsione si applica anche a favore delle donne vittime di violenza che hanno usufruito della misura nel 2023

Per quel che riguarda la durata del beneficio, qualora l’assunzione sia effettuata con contratto di lavoro a tempo determinato, anche in somministrazione, l’esonero spetta per 12 mesi dalla data dell’assunzione. Se il contratto viene trasformato a tempo indeterminato l’esonero si prolunga fino al diciottesimo mese dalla data dell’assunzione con il contratto di cui al primo periodo. Qualora l’assunzione sia effettuata con contratto di lavoro a tempo indeterminato, l’esonero spetta per un periodo di 24 mesi dalla data dell’assunzione.

L’assetto dell’esonero

Innanzitutto, l’esonero contributivo introdotto dall’articolo 1, comma 191 della Legge di bilancio 2024, è rivolto a tutti i datori di lavoro del settore privato.

La soglia massima di esonero della contribuzione datoriale riferita al periodo di paga mensile è, pertanto, pari a 666,66 euro (8.000/12) e, per i rapporti di lavoro instaurati/trasformati e risolti nel corso del mese, detta soglia va riproporzionata assumendo a riferimento la misura di 21,50 euro (666,66/31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo.

Ovviamente, nelle ipotesi di rapporti di lavoro a tempo parziale, il massimale dell’agevolazione deve essere proporzionalmente ridotto. 

Nella determinazione delle contribuzioni oggetto dello sgravio è necessario fare riferimento, ai fini della delimitazione dell’agevolazione, alla contribuzione datoriale che può essere effettivamente oggetto di sgravio.

Nei casi di trasformazione di rapporti a termine o di stabilizzazione dei medesimi entro 6 mesi dalla relativa scadenza, trova applicazione la previsione di cui all’articolo 2, comma 30 della Legge n. 92/2012, riguardante la restituzione del contributo addizionale dell’1,40% prevista per i contratti a tempo determinato.

Il periodo di fruizione dell’esonero può essere sospeso esclusivamente nei casi di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità, comprese le ipotesi di interdizione anticipata dal lavoro, consentendo, in tale ipotesi, il differimento temporale del periodo di godimento del beneficio.

Il diritto alla legittima fruizione dell’esonero contributivo è subordinato al rispetto, da un lato, dei principi generali in materia di incentivi all’assunzione, disciplinati dall’articolo 31 del D.Lgs. n. 150/2015, dall’altro, delle norme poste a tutela delle condizioni di lavoro e dell’assicurazione obbligatoria dei lavoratori.

Aiuti di Stato e coordinamento con altri incentivi

L’esonero in questione non è sussumibile nella disciplina di cui all’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, relativa agli aiuti concessi dallo Stato ossia mediante risorse statali.

Considerato che l’agevolazione si sostanzia in un esonero totale dal versamento della contribuzione datoriale, essa può essere cumulata con altre misure agevolative, nel caso in cui questo non sia espressamente escluso, solo laddove sussista un residuo di contribuzione astrattamente sgravabile e nei limiti della medesima contribuzione dovuta.

CCNL Rai Impiegati e Operai: presentata la piattaforma di rinnovo

Tra gli argomenti della piattaforma modifiche nell’inquadramento del personale, nuovi minimi e riduzione dell’orario di lavoro

Il 29 febbraio scorso è stata redatta da Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Fnc-Cgl, Snater, Libersind-Confsal la Piattaforma di rinnovo del CCNL Rai 2023-2025 che sarà sottoposta prima al passaggio preventivo della Delegazione Contrattuale e, successivamente, al confronto assembleare per le eventuali integrazioni fino alla presentazione ufficiale.
Di seguito i principali temi trattati.
Classificazione del Personale
Riconoscimento del 1° livello per i Responsabili delle Segreterie di Redazione e del Personale delle Sedi regionali, per gli Organizzatori-Ispettori di produzione.
Riconoscimento del livello A, con mantenimento delle maggiorazioni, per i profili apicali della produzione (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, SuperTv/Radio, Direttori della Fotografia, Direttori di Produzione, Scenografi, Building Manager, Coordinatori Tecnici).
Welfare e conciliazione vita/lavoro
Secondo le OO.SS. si devono introdurre le seguenti modifiche strutturali: maggiori assunzioni di personale, anche a tempo determinato in sostituzione del personale in malattia lunga, maternità, congedo, aspettativa, favorire la possibilità di accesso al part-time e alla aspettativa, migliore pianificazione degli orari in un’ottica di miglioramento della vita lavorativa e familiare.
Terapie salvavita
Prevista per le Lavoratrici e i lavoratori assenti dal lavoro per terapie salvavita (Chemioterapia, Radioterapia, Emodialisi ed altre ad esse assimilabili) il diritto alla conservazione del posto di lavoro per il periodo di comporto, garantito dalla Legge e disciplinato dal CCNL vigente. Per tali ragioni, i giorni di assenza per sottoporsi alle cure previste dal percorso medico, devono essere esclusi dal computo dei giorni di assenza per malattia.
Orario di lavoro
Le OO.SS. chiedono la riduzione dell’orario di lavoro, assorbendo 35 minuti giornalieri, a parità di salario, passando da 39 ore a 36 ore settimanali e percorsi di sperimentazione della settimana lavorativa di 4 giorni per chi non può accedere all’istituto del lavoro agile.
Trattamento economico
Estensione della indennità ex art.34 (maggiorazione 8%) a tutto il personale del Gruppo Rai e verifica dell’applicazione corretta delle maggiorazioni di cui all’art. 36 (variabilità turni)
Riduzione del numero di seste giornate esigibili dall’Azienda (dimezzamento da 20 settimane a 10 settimane).
Minimi salariali
Per il periodo 2023-2025, si rende necessario un aumento significativo del salario per far fronte all’andamento dell’inflazione che nel 2022 ha registrato un aumento dell’8,1%, che l’aumento dei minimi del precedente rinnovo contrattuale non è riuscito assolutamente ad assorbire. Per  il 2023 l’inflazione ha registrato un aumento del 5,7%.
Buoni pasto
Si ribadisce la richiesta di introdurre il buono pasto elettronico come modalità per la fruizione del pasto anche nelle mense aziendali, e, dove necessario, integrarlo con i ristoranti convenzionati delle Sedi regionali.

CIRL Chimica Artigianato Veneto: definito il verbale di proroga

Le Parti Sociali hanno deciso di prorogare fino al mese di febbraio 2025 la durata del CIRL

Considerato il particolare contesto economico che sta attraversando il settore, Le Parti Sociali Confartigianato Imprese, CNA, Casartigiani del Veneto e Filctem-Cgil, Femca- Cisl, Uiltec-Uil del Veneto, con l’accordo del 26 febbraio 2024, decidono di prorogare la durata del CIRL fino al mese di febbraio 2025 per i dipendenti delle imprese artigiane del settore Chimica, Gomma/Plastica, Vetro del Veneto.

Tale accordo prevede -oltre alla proroga dell’erogazione dell’ERT negli importi e nelle modalità previste dal CIRL- la proroga della quota annua di 2,50 euro di supporto ai costi di gestione previsti dai fondi negoziali dell’artigianato in favore dei lavoratori (operai, impiegati, apprendisti professionalizzanti), importo che viene versato dal datore di lavoro in un’unica soluzione in aggiunta alle quote di adesione contrattuale di competenza del mese di marzo 2024 (B01 mese di marzo 2024).

I datori di lavoro che hanno già assolto al versamento della quota di cui sopra per il 2024, con riferimento ai lavoratori assunti dal 1° gennaio 2024 al 29 febbraio 2024, non sono tenuti a ripetere il versamento nel B01 di marzo.
La quota annua non è riconducibile per i part-time.

CIPL Edilizia Industria Genova: stabiliti gli importi dell’EVR 2024



Definiti gli importi dell’Elemento variabile della retribuzione per impiegati operai e Quadri del settore edile


L’Ance Genova ha comunicato che, per effetto delle previsioni del CIPL Edilizia Industria della Città Metropolitana di Genova, stipulato il 13 dicembre 2021, dalla stessa Ance, insieme alle organizzazioni sindacali territoriali di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, è prevista l’erogazioni dell’EVR dal 1° gennaio 2024 secondo gli importi indicati nella tabella riportata di seguito. L’emolumento spetta agli impiegati, operai e quadri che lavorano nel settore edile.


































Livello Valore mensile impiegati e Quadri Valore orario operai
VII 47,37 euro  
VI 42,63 euro  
V 35,52 euro  
IV 33,16 euro 0,19 euro
III 30,79 euro 0,18 euro
II 27,71 euro 0,16 euro
I 23,68 euro 0,14 euro

Pagamento rateizzato dei contributi sospesi, inadempimento e recupero

L’INPS esamina le conseguenze del mancato o parziale pagamento rateale dei contributi sospesi a seguito di eventi calamitosi (INPS, circolare 6 marzo 2024, n. 43). 

In caso di eventi calamitosi, le disposizioni legislative a sostegno dei soggetti colpiti dagli eventi eccezionali possono prevedere, tra l’altro, la sospensione per un certo periodo dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali (ivi compresi quelli relativi alla quota a carico dei lavoratori), stabilendosi che, alla fine del suddetto periodo, il pagamento debba avvenire in unica soluzione entro il termine disposto dalla legge.

 

Eventualmente, può essere disposto che la ripresa dei versamenti avvenga mediante rateizzazione, senza applicazione di sanzioni e interessi, a decorrere da un determinato termine fissato dal legislatore. 

 

L’INPS, nella circolare in oggetto, prende in considerazione le ipotesi di mancato o parziale pagamento dell’importo oggetto di rateizzazione secondo la modulazione del piano stabilita dalla norma, descrivendone le conseguenze e definendo una modalità univoca di gestione del credito in funzione del recupero, in mancanza di una specifica disciplina in materia.

 

Il mancato pagamento

 

Innanzitutto si deve ricordare che, essendo la divisione in rate soltanto una modalità per agevolare il recupero del credito, le singole rate non costituiscono autonome e distinte obbligazioni, ma l’adempimento frazionato di un’unica obbligazione contributiva.

 

Inoltre, per le singole gestioni previdenziali, l’importo minimo di ciascuna rata non può essere inferiore a 50 euro.

 

Nel caso di mancato pagamento di due rate, anche non consecutive, scatta la decadenza dal beneficio della rateizzazione, ma non da quello della eventuale definizione agevolata in misura ridotta; pertanto, i crediti residui verranno affidati all’Agente della riscossione per le attività di recupero coattivo con applicazione delle sanzioni civili, ai sensi dell’articolo 116, comma 8, lettera a), della Legge n. 388/2000, a decorrere dalla data di ripresa del versamento.

 

Il parziale pagamento

 

Il pagamento parziale delle rate non comporta, invece, la decadenza dal beneficio della rateizzazione che potrà proseguire fino alla scadenza originariamente prevista. In tale caso, sul debito residuo saranno dovute le ordinarie sanzioni civili a decorrere dalla data di ripresa del versamento stabilita dalla norma.

 

L’INPS precisa, infine, che quanto descritto è applicabile anche alle rateizzazioni in essere non ancora scadute alla data di pubblicazione della circolare in commento, fatte salve le eventuali diverse disposizioni previste per i singoli eventi calamitosi.